L'Opera del mese - dicembre 2024
Gerardo Dottori
(Perugia, 1884 - Perugia, 1977)
La Natività, 1930
Olio su tavola, cm 62,4 x 47,5
Inventario AM 777
Gerardo Dottori, figura chiave del secondo Futurismo, avviò nel 1926 un rinnovamento dell’arte sacra, coniugandola con i principi futuristi. Tra le sue opere più celebri spiccano La Crocifissione (1927), considerata la prima opera sacra futurista, e La Natività (1930). Quest’ultima fu esposta alla I Mostra Internazionale d’Arte Sacra a Roma, dove venne acquistata per 1.200 lire, consolidando il ruolo dell’artista come innovatore nel campo sacro, come celebrato nel Manifesto dell’arte sacra futurista (1931).
La Natività rappresenta la Sacra Famiglia su una collina, al centro di una capanna dall’architettura essenziale. Maria, Giuseppe e il Bambino Gesù sono illuminati da un fascio di luce, con aureole concentriche attorno ai loro volti. Accanto a loro si trovano il bue e tre pecore. Sullo sfondo si aprono vallate, colline e un cielo in sfumature di azzurro, che creano un’atmosfera di calma e spiritualità.
La poetica di Dottori unisce dinamismo futurista e lirismo contemplativo, profondamente influenzata dalla sua terra umbra. Attraverso l'aeropittura, Dottori spiritualizza la natura e il movimento, fondendo tradizione e modernità in una visione cosmica e mistica. Questa sintesi innovativa riflette l’intento del Futurismo di reinterpretare l’arte sacra per rispondere alla sensibilità dei tempi moderni.
La Natività è un esempio emblematico della capacità di Dottori di tradurre la spiritualità in una chiave artistica moderna, mantenendo equilibrio tra fede, innovazione e paesaggio.
Attualmente l’opera non è esposta ed è conservata all’interno dei depositi della Galleria d’Arte Moderna.
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