L'Opera del mese - settembre 2024

Aldo Salvadori
(Milano, 1905 – Bergamo, 2002)
Natura morta, 1934
Olio su tela, cm 44×59
Inventario AM 1077 

Aldo Salvadori - Natura Morta

Il dipinto raffigura un tavolo su cui sono disposte diverse tipologie di oggetti: bottiglie di varie dimensioni, una piccola sfera, una maschera teatrale e una forma simile a un cappello. Lo sfondo, uniforme, è caratterizzato dalle tonalità chiare del viola, reso attraverso pennellate sfumate.

Il punto di vista è dall'alto; la prospettiva è appena indicata dai lati brevi del tavolo, inclinati, e dalla disposizione a scalare degli oggetti: una bottiglia gialla dal compatto volume cilindrico; una bottiglia rosa dal corpo "a cipolla" e dal collo stretto e lungo, dietro la quale emerge un oggetto bianco che ricorda un cappello dalla forma ogivale; una bottiglia bianca dal corpo cilindrico e dal collo slanciato; una piccola sfera poggiata su una bottiglia azzurra; infine, in primo piano, una maschera bianca dal pronunciato naso aquilino, dalla bocca rossa e carnosa e dal mento appuntito.

L’ orchestrazione cromatica sottolinea la rigorosa composizione e la nitidezza dei rapporti spaziali. La luce, frontale e diffusa, genera un'impressione di sospensione e di incanto. Salvadori, che ha origini milanesi, è molto influenzato dalla cultura francese, e in particolare da Paul Cézanne, dal quale mutua la salda costruzione dello spazio plastico, gli archetipi geometrici, la gamma cromatica controllata. Formatosi all'Istituto d'Arte di Firenze, l'artista si reca a Parigi nel 1926, dove ha l’occasione di studiare gli Impressionisti e i Postimpressionisti, che esercitano un’influenza decisiva sulla sua maniera di costruire lo spazio mediante la luce. L'equilibrio tonale ricorda inoltre la pittura di Giorgio Morandi, e in particolare le nature morte del pittore bolognese. 

Dal 1929 Salvadori ricopre la cattedra di Arti decorative e Composizione all'Istituto Superiore di Industrie Artistiche di Monza e, attraverso fruttuosi contatti con Pio Semeghini, Arturo Martini e Marino Marini, partecipa al clima di rinnovamento della Scuola di Monza. Nel corso della carriera è presente in maniera costante alle principali manifestazioni nazionali ed internazionali, tra cui vanno ricordate le partecipazioni alla Biennale di Venezia (tra il 1930 e il 1956) e alla Quadriennale di Roma (tra il 1931 e il 1963). Il dipinto Natura morta, esposto alla Seconda Quadriennale di Roma del 1935, è stato acquistato dal Governatorato in quell'occasione, per la cifra di 1500 lire.

Si trova attualmente esposto nella mostra L'estetica della deformazione. Protagonisti dell'espressionismo italiano, visitabile alla Galleria d'Arte Moderna fino al 2 febbraio 2025.

Per tornare alla rubrica > L'opera del mese della Galleria d'Arte Moderna