L'Opera del mese - agosto 2024
Gisberto Ceracchini
(Foiano della Chiana, Arezzo, 1899 - Petrignano del Lago, Perugia, 1982)
Pastore dormiente, 1934-1935
Olio su tela, cm 69 x 102
Inventario AM 1021
La composizione è dominata in primo piano dalla figura di un giovane pastore, scalzo e assopito sul prato in posizione semisdraiata, con un lungo bastone accanto. Il braccio sinistro, che sorregge la testa, è appoggiato a un masso; il braccio destro è allungato sulla corrispondente gamba flessa. Indossa un gilet, una camicia e dei pantaloni con maniche e bordi rimboccati. In secondo piano pascolano alcuni animali, in una radura racchiusa sulla destra da un rilievo sormontato da un gruppo di alberi, mentre in lontananza si apre la pianura e la distesa luminosa del cielo.
Proveniente da un'agiata famiglia contadina aretina, Ceracchini, che la critica denominò "pittore contadino", studiò da autodidatta. Stabilitosi a Roma nel 1915, entrò in contatto con la cerchia del Caffè Aragno ed esordì alla prima Quadriennale del 1921 con il dipinto La discordia, segnalato da Armando Spadini. Ebbe lo studio a Villa Strohl-Fern dal 1925 fino alla morte. Il tema pastorale, particolarmente frequentato, documenta il profondo rapporto tra Ceracchini e la sua terra d’origine, la Toscana, e si declina in una serie di opere di tema agreste, tra cui Il riposo (1931) conservato alla Galleria Nazionale, dipinto che presenta molte analogie con l'opera in questione.
La pittura di Ceracchini si caratterizza per un'intonazione agreste e arcaizzante, primordiale e ingenua, con un senso di sospensione affine al realismo magico. Il tratto popolaresco si traduce in un disegno robusto, in volumi monumentali e solenni e in colori brillanti e piatti (con una predilezione per le tonalità bruno-rossastre), con evidenti riferimenti "primitivisti" a Giotto, Masaccio e Piero della Francesca.
L'artista partecipò alle mostre del Novecento sarfattiano, distinguendosi per una pittura dalla forte ispirazione morale, a tratti persino religiosa e contemplativa (vasta è infatti anche la sua produzione di tema sacro).
Pastore dormiente fu presentato per la prima volta alla Quadriennale romana del 1935, dove, in una sala personale, Ceracchini esponeva quindici dipinti e due sculture; in quell'occasione l'opera ottenne il terzo premio di pittura e fu acquistato dal Governatorato per le collezioni civiche.
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