L'Opera del mese - febbraio 2023

Nino Bertoletti
(Roma 1889 - 1971)
Pierrot, 1929
olio su tela, cm 92 x 58
inv. AM 542

Nino Bertoletti, Pierrot

Entriamo nel clima del Carnevale con l’#operadelmese dalla Galleria d’Arte Moderna: Pierrot (1929) del pittore romano Umberto Natale (Nino) Bertoletti. Quest'olio su tela ritrae un bambino con le vesti della maschera francese di Pierrot, nell’iconografia resa celebre - a quanto pare - dall’attore della commedia dell’arte Giuseppe Giaratoni a partire dal 1673. La tradizione assegna al personaggio larghi pantaloni e casacca bianchi, con bottoni della stessa stoffa o di velluto nero, calotta di velluto nero in testa e viso imbiancato.

Il bambino protagonista è Carlo Francesco, figlio del pittore, nato nell’aprile del 1924 e qui ripreso di tre quarti su una sedia al cui schienale è appesa una piccola chitarra (forse un rimando al dipinto Pierrot tocant la guitarra realizzato nel 1925 da Salvador Dalí?). 

Il dipinto di Bertoletti divise la critica in occasione della Prima Mostra del Sindacato Laziale Fascista del 1929, cui l'artista partecipò in qualità di pittore, membro della commissione esecutiva e autore dell'allestimento delle sale: gli ammiratori elogiarono l’eleganza dei colori e la sobrietà della pittura, mentre i più critici sottolinearono «l'assenza di ogni ricerca, come una delle note più (...) stonate».

L’opera denota la conoscenza diretta di alcuni artisti ammirati da Bertoletti nei ripetuti viaggi a Madrid e Parigi, quali Goya, Courbet, Velázquez, Gericault e Renoir, il quale aveva proprio ritratto il figlio Jean in costume da Pierrot (Il Pierrot bianco).

Assegnare il ruolo di protagonista a un familiare non è raro nell’opera di Bertoletti: il pittore era infatti solito ritrarre in plein air parenti e conoscenti, come testimoniano le tele raffiguranti l’amico Giorgio de Chirico e i numerosi ritratti della moglie pittrice Pasquarosa Marcelli, sua musa e modella.

La Galleria d’Arte Moderna conserva altre tre opere di Bertoletti, tra le quali i celebri Saltimbanchi del 1933 (inv. AM 1005).

Pittore e illustratore di riviste e libri per l’infanzia, Bertoletti fu influenzato agli esordi da Aleardo Terzi e Umberto Bottazzi; negli anni Dieci fu vicino ai pittori della Secessione romana e abitò a Villa Strohl-Fern, avvicinandosi successivamente ai movimenti Valori plastici e Novecento. Dopo la seconda guerra mondiale ampliò il tema della figura e del paesaggio.

 

Per tornare alla rubrica > L'opera del mese della Galleria d'Arte Moderna