L'Opera del mese - marzo 2022

Marzo 2022
Antonio Donghi
(Roma 1897-1963)
Donna alla toletta, 1930
olio su tela, cm 71x48
inv. AM 805

Antonio Donghi, Donna alla toletta, 1930 (particolare)

Si può considerare Donna alla toletta il culmine della poetica pittorica di Antonio Donghi: nel ritrarre a mezzo busto la donna - verosimilmente Elena Donghi, prima moglie del fratello dell’artista - seduta ieraticamente alla toletta con indosso un abito azzurro smanicato, il pittore mostra grande abilità nella stesura del colore e padronanza assoluta della linea, ottenuta, per dirla con Longanesi, con un «pennello leggero, educato, sottile, che non perde un pelo e compie i suoi viaggi dalla tavolozza alla tela con la regolarità di un orologio».
Il pittore, noto per le interminabili sedute di posa imposte ai suoi modelli, in questo come in altri ritratti si sofferma sull’analisi di personaggi appartenenti alla borghesia romana, tutti colti in una rigorosa fissità, in un’immobilità artificiale che azzera e sublima l’espressione e i sentimenti del soggetto, immergendolo in uno spazio astratto e atemporale, in quell’atmosfera sospesa e rarefatta caratteristica del cosiddetto “Realismo magico”. Suggestiva la “natura morta” costituita dagli oggetti e dai fiori in vaso disposti sul ripiano. Notevole è anche lo studio dei riflessi della luce, rinviabili a una superficie specchiante posta idealmente di fronte alla donna: il sapiente posizionamento di misurati bagliori sul corpo e sul viso testimonia come Donghi abbia appreso e messo a frutto il magistero della grande pittura fiamminga e olandese del XV e XVI secolo, nonché, tra i contemporanei, la lezione di Ingres e Rousseau.

Reduce da numerosi successi in occasione di mostre nazionali e internazionali, Donghi aveva partecipato alla II Mostra del Novecento Italiano (Milano 1929). Donna alla toletta, presentata alla I Quadriennale romana del 1931, raccolse numerosi consensi e fu acquistata dal Governatorato cittadino per la riapertura del Museo Comunale di Roma in Palazzo Caffarelli.

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