La Storia del Museo
La costruzione di questa Collezione pubblica è molto complessa e nasce, dopo l’Unità d’Italia, precisamente nel 1883 quando, in occasione dell’inaugurazione dell’Esposizione Internazionale di Belle Arti, che si è svolta a Palazzo delle Esposizioni, venne acquistato il primo nucleo della raccolta comunale con una buona rappresentanza di opere d’arte contemporanea legate agli artisti romani o viventi nella città. L’intento era di favorire la realizzazione di Musei civici per raccontare e conservare la memoria artistica cittadina.
Il primo luogo, che l’amministrazione comunale scelse come sede espositiva, fu nel 1925 Palazzo Caffarelli in Campidoglio come sezione del Museo Mussolini. La nuova galleria, fortemente voluta dal regime fascista, si inseriva nelle iniziative culturali volte a trasformare Roma in Capitale delle Arti, tale da giustificare notevolmente l’incremento della raccolta.
La Galleria venne chiusa nel 1928 e la collezione trasferita negli spazi del Museo di Roma, presso la sede dell’ ex Pastificio Pantanella al Circo Massimo, inaugurata, nel 1931 con il nuovo nome di Galleria Mussolini. Nel 1938 la Galleria fu soppressa e, nel 1939, una parte delle opere passarono in deposito alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, secondo il progetto del ministro della Pubblica Istruzione Giovanni Bottai di procedere alla fusione delle due Gallerie, e l’altra destinata ad arredi di uffici.
Prosegue la politica di acquisizione dell’amministrazione comunale e, nel 1949, Carlo Pietrangeli, Sovrintendente dei Musei, monumenti, gallerie e scavi del Comune di Roma, dopo aver ottenuto la restituzione parziale del patrimonio in deposito alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, inaugura nel 1952 la nuova Galleria nella sede di Palazzo Braschi.
Nel 1963 un nutrito gruppo di opere della Collezione fu trasferito a Palazzo delle Esposizioni per essere esposto in una mostra di selezione di opere, che venne disallestita nel 1972, a causa dei lavori nel Palazzo, e riportata a Palazzo Braschi per essere conservata nei depositi.
Nel 1982 viene proposta come sede espositiva definitiva per la Collezione l’ex fabbrica della Birra Peroni in via Reggio Emilia con la denominazione di Galleria comunale d’arte moderna e contemporanea. In attesa della realizzazione del progetto di trasformazione dell’ex area industriale, venne individuata una nuova sede museale provvisoria nel ex convento delle Carmelitane Scalze, aperta nel 1995; ma quella che avrebbe dovuto essere una sede temporanea divenne definitiva. Dal 2001 fino al 2003 la Galleria Comunale d’Arte Moderna (oggi GAM, Galleria d’Arte Moderna) rimase stabilmente aperta, a cui seguì un periodo di chiusura per il restauro dell’edificio, che si concluse con la riapertura nel novembre del 2011.