L'Opera del mese - dicembre 2021
Dicembre 2021:
Enrico Lionne (Napoli, 1865 - 1921)
Violette, 1913
olio su tela, cm 115,5x78,5
inv. AM 30
Il volto sfuggente quanto enigmatico della Violette di Enrico Lionne, ritratta nell’elegantissimo vestito viola, esemplifica l’indagine dell’autore intorno alla rappresentazione della femme fatale.
La donna, incorniciata nello sfavillìo cromatico di un interno arredato con elementi dalla forte valenza decorativa (si noti la tappezzeria della poltrona a fiori verdi e gialli), è colta in un momento di quiete, sottolineato dalla posa allungata e fluida del corpo, nonostante le mani intrecciate sotto al mento e lo sguardo assorto tradiscano una volontà di partecipazione e ascolto pensoso rispetto al contesto.
La forza espressiva dell’opera è accentuata dal ricorso alla tecnica divisionista che, avvalendosi di una pennellata rapida e movimentata, valorizza il fascino della figura attraverso una vibrante e atmosferica scomposizione del colore, giocata intorno alla gamma cromatica del viola. Le tinte, secondo il meccanismo retorico della sinestesia, rimandano suggestivamente dal concreto all’astratto: il viola, le viole, il rivestimento della poltrona, il nome Violette.
Enrico Lionne realizza il dipinto nel 1913, in occasione della Prima Esposizione Internazionale d’arte della Secessione, nella quale l’opera fu allestita in una sala decorata con i colori dell’argento e del viola, tanto che un critico dell’epoca attribuì all’artista una sorta di “malattia del violetto”.
La spigliata adozione del lessico divisionista e di un vivace cromatismo di stampo espressionista fa di Lionne uno dei più affascinanti interpreti del clima culturale della Secessione romana, nel quale confluiscono molteplici influenze d’oltralpe. Non a caso il dipinto è attualmente incluso nel percorso espositivo della mostra Klimt. La Secessione e l’Italia (Museo di Roma, 27 ottobre 2021 – 27 marzo 2022)
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