L'Opera del mese - febbraio 2024
Gino Severini
(Cortona, 1883 - Parigi, 1966)
Composizione, 1933
Mosaico, cm 61 x 86
Inv. AM 1088
Composizione del 1933 è un mosaico di Gino Severini sul tema della natura morta: dall'Antico derivano alcuni degli elementi disposti sul tavolo, come la maschera, il pesce, l'anfora, composti in solido equilibrio con il vasellame, la frutta, le colombe, sul campo trapezoidale del ripiano; sullo sfondo un frammento architettonico con una sequenza di finestre a ogiva, di memoria veneziana. Le tessere musive - in pietra o pasta vitrea - torniscono i volumi ora attraverso sfumature cromatiche in gamma tonale ora secondo il principio del contrasto simultaneo dei colori complementari, passando dagli accordi più tenui a quelli più squillanti.
L'uso della tecnica del mosaico è un elemento essenziale della produzione di Severini, fortemente suggestionato dalla tradizione romana, bizantina e ravennate. L'artista realizza molti mosaici di piccolo formato, da cavalletto, ma li declina anche su scala monumentale, in grandi decorazioni murali, convinto della necessità di coniugare arte e artigianato. Il mosaico, di cui esiste in collezione privata veneziana il cartone preparatorio, fu eseguito dalla ditta Salviati di Venezia.
L'opera appartiene alla fase in cui Severini supera l'esperienza cubo-futurista, compiendo il suo personale percorso du cubisme au classicisme con recuperi sempre più rigorosi del Rinascimento italiano e delle regole compositive improntate a una chiara esattezza geometrico-matematica.
L'opera è stata acquistata dal Governatorato di Roma nel 1935 in occasione della II Quadriennale, nell'ambito della quale a Severini era dedicata una sala personale con ben 36 opere.
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